Chi è l' educatore penitenziario ?
• Attività d’osservazione;
• Attività di trattamento dei condannati e degli internati e di sostegno degli imputati;
• Servizio di biblioteca;
• Partecipazione alla commissione che si occupa della predisposizione del regolamento interno, del consiglio di disciplina e delle attività culturali, ricreative e sportive.
La realtà carceraria richiede che l’educatore sia dotato di: strumenti professionali propri di diverse discipline quali la pedagogia e la sociologia della devianza; conoscenza di elementi di legislazione;esperienze educative significative che gli abbiano insegnato ad affrontare la relazione in un contesto di particolare problematicità e disagio, nonché a gestire i propri sentimenti. Entrare in carcere comporta, infatti, il doversi porre in relazione con persone che hanno compiuto azioni che certamente non condividiamo. Ciò però non deve condizionare l’azione educativa che ci proponiamo di attivare. Allo stesso modo, occorre mantenere la giusta distanza emotiva per evitare di essere subissati dalle numerose istanze che le persone carcerate pongono a chi presta loro attenzione. Se non si instaurano relazioni con chiari confini definiti dai ruoli, può profilarsi il rischio di non essere riconosciuti nella propria specifica funzione educativa, con il risultato di generare aspettative da parte dei detenuti di comportamenti dell’educatore “assistenzialistici” e “collusivi”. Nell’ art 82 della legge 26 Luglio 1975 n. 354, che costituisce l’ attuale Ordinamento Penitenziario, compare la prima descrizione dei compiti dell’ educatore Penitenziario.
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